Friday, May 29, 2015

"VAMPYROTEUTHIS INFERNALIS" Luiz Moretto Quintet: JAZZ JOURNAL / JAZZCOLOURS / CADENCE JAZZ



JAZZ JOURNAL

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LUIZ MORETTO QUINTET

VAMPYROTEUTHIS INFERNALIS (SLAM 558)
Alípio C Neto (ss, ts, pc, wh); 
Luiz Moretto (vn, rabeca); 
Francesco Lo Cascio (vib, pc);
Gianfranco Tedeschi (b); 
Marco Ariano (d, pc). 
Rome, October 2013, March 2014. ****

Slam's a rich source of new music from Italy and this, 
along with recent work by fellow violinist Stephano Pastor 
is among the most compelling. 
Moretto has a wild, slightly eldritch tone, with
a fine instinct for rhythmic variation.
Brazilian and African (Ghanaian?) sources collide and combine. 
Great support from the rest of the group: Neto´s already
widely admired, but Lo Cascio is a monster, 
who'll be spreading alarm among the Chicago guys.
Recommended. (Brian Morton)

JazzColours

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Luiz Moretto Quintet VAMPYROTEUTHIS INFERNALIS (Slam rec. - 2014)
La rabeca è uno strumento ad arco a metà fra violino e liuto, che dal Tardo Medioevo attraverso il Portogallo giunge nella musica tradizionale del Brasile. Ed è fra rabeca e violino che si destreggia Luiz Moretto, musicista brasiliano che impiega i suoi strumenti nell’ambito della scena improvvisata, a metà fra Jean-Luc Ponty e Leroy Jenkins. “Vampyroteuthis Infernalis” lo vede circondato da musicisti ben noti in Italia: dal portoghese Alípio C. Neto ai sax al vibrafonista Francesco Lo Cascio, Gianfranco Tedeschi al contrabbasso e Marco Ariano alla batteria. Se il primo brano, Espiral do Tempo, lascia perplessi (a parte l’intro di Tedeschi), convince di più Rio Vermelho do Desterro, struttura creata da vibrafono e contrabbasso con svolgimento affidato al sax tenore, e interessanti assoli di vibrafono e del leader, nonché un raccolto intervento di Tedeschi. La stridula voce della ribeca espone Rope em Fuga, tempo veloce su cui spicca il tocco fulmineo di Lo Cascio, seguito dalla lucida estemporaneità di Neto e dalla galoppata di Moretto. La traccia eponima si riferisce al nome scientifico del calamaro vampiro, mollusco degli oceani temperati e tropicali che vive a profondità di più di mille metri: il movimento iniziale è lento, dal silenzio acquatico di contrabbasso e vibrafono emergono violino e soprano, pulsanti ma lineari, che intrecciano i rispettivi assoli nel disegno dei tentacoli e della membrana del cefalopode, per zittirsi infine di nuovo verso le profondità marine.Refrações Geométricas richiama un’altra caratteristica del mollusco, la bioluminescenza, usata come arma di difesa per spaventare o cogliere di sorpresa gli altri abitanti degli abissi: anche qui non c’è un vero tema, ma le voci di tutti gli strumenti — plauso particolare a Neto — si uniscono in modo difforme per generare combinazioni cromatiche che danno risalto all’intesa collettiva. Breve trionfo del pizzicato in Photophores, quindi Saturnia, dove si distinguono Neto e Ariano, artefici di un tenace duo soprano-batteria, ed il gioioso trio finale violino-vibrafono-soprano. Terras de Arroz e Açucar chiude con rabeca, sax tenore e percussioni. La forza della musica d’avanguardia, in un quintetto che va ben oltre la splendida accoppiata sax-violino egregiamente supportata dalla ritmica italiana._An.Rig.&An.Te. 

CADENCE

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VAMPYROTEUTHIS INFERNALIS [Slam 558] may also be LUIZ MORETTO’s [vln/rabeca] first release. Here the group [Alipio C Neto-ts/ss, Francesco Lo Cascio-vbs/perc, Gianfranco Tedeschi-b, Marco Ariano-dms] is well tuned in to each other and solos dovetail nicely within their free constructs. The eight cuts here are all originals and the use of vibes here harkens back to the free music of the 60s and 70s as it gives a suspended sense while soloists set their ideas in motion. Neto is the outstanding soloist in the group but it is the contributions and coloring of all that makes this such a successful listen.




LUIZ MORETTO