Sunday, December 30, 2012
Monday, November 12, 2012
Com improviso pernambucano (AD Luna - Jornal do Commercio 11/11/2012)
ITÁLIA
Saxofonista leva influência pernambucana para o jazz europeu
Alípio Neto chegou a integrar a Santa Boêmia, banda recifense dos anos 1990
Mesmo com uma carreira estável, a existência de público interessado e muitos espaços de expressão não só da música, mas de outras artes, Alípio afirma querer tocar mais no Recife e, além disso, compartilhar suas experiências. “Sinto-me disponível e aguardo propostas, estou pronto!”.
Saturday, October 27, 2012
Angelo Olivieri & Alípio C Neto Doppio Trio ( Gianni Montano - Jazzitalia)
Progetto Guzman
2. If Not Ecstatic We Refound
3. Lover Man
4. Dicintencello vuje
5. A Sud
6. Caatinga
7. G
8. DQ
9. Dadà
10. Accarezzame
11. Corale
12. If Not Ecstatic We Refound
13. Song
Angelo Olivieri - Tromba, pocket trumpet
Alipio C Neto - sassofono tenore, soprano curvo
Silvia Bolognesi - contrabbasso
Roberto Raciti - contrabbasso
Marco Ariano - Batteria, percussioni, effetti
Ermanno Baron - Batteria
Maria Pia De Vito - voce
Eugenio Colombo - sassofono soprano, flauto
Pasquale Innarella - sassofono contralto
Ivano Nardi - Batteria, oggetti
Giancarlo Schiaffini - Trombone
Innanzitutto sono stati analizzati e catalogati gli elementi tipici dell'estetica di Schiano: canzoni napoletane della tradizione più classica, riprese magari per ironizzarci sopra o per "tradire il modello" con deferente affetto; motivi legati al mondo del night club, dove il sassofonista aveva lavorato prima del suo trasferimento a Roma e a cui era rimasto, comunque, legato; la rilettura sgangherata degli standards, più vilipesi che onorati, o forse rispettati perchè "rovinati", "minati alle basi"; l'improvvisazione pura, senza vincoli di sorta; le melodie di Schiano di carattere popolare o popolaresco.
Si distingue, come solista, la voce abrasiva e lirica dell'ottone di Angelo Olivieri. Gli risponde dall'altro lato il suono ispido e afrobrasiliano, onnicomprensivo stilisticamente, mutevole al diversificarsi delle situazioni, del sassofonista, di adozione portoghese, Alipio C Neto.
La Bolognesi e Raciti, da parte loro, dialogano con una profondità e una leggerezza di tocco da manuale del contrabbasso contemporaneo.
Marco Ariano ed Ermanno Baron sono in un continuo assolo e in permanente tensione. Non possono permettersi pause o divagazioni e si dimostrano sempre presenti sul pezzo.
Ai due trii si affiancano musicisti come Eugenio Colombo e Giancarlo Schiaffini, che hanno condiviso, fra l'altro, con Schiano la militanza nell'Italian Instabile Orchestra e sono particolarmente in vena, come sempre gli succede. Inoltre è ospite speciale Pasquale Innarella, uno degli allievi prediletti, protagonista di diverse edizioni delle "Controindicazioni", la rassegna dedicata ai creativi che non trovavano spazi in altri festival istituzionali, prodotta dall'attività instancabile di promotore artistico del musicista campano. Ci sono pure la cantante Maria Pia De Vito in una stralunata e quasi sofferta "Dicitencello vuie" e il batterista e non solo Ivano Nardi, impegnato ad aggiungere "rumori", per mezzo della percussione di oggetti impropri, a tutto l'insieme.
Gianni Montano per Jazzitalia
Wednesday, October 3, 2012
Sunday, September 16, 2012
Angelo Olivieri & Alípio C Neto Doppio Trio ( Enzo Boddi - Jazz Colours)
Friday, September 14, 2012
Angelo Olivieri & Alípio C Neto Doppio Trio - Omaggio a Mario Schiano (Gigi Sabelli - All About Jazz)
Angelo Olivieri & Alípio C Neto Doppio Trio - Omaggio a Mario Schiano
| Terre Sommerse / Jèi (2012)
di Gigi Sabelli |
Forse proprio l'estasi non l'abbiamo raggiunta, ma questo nulla toglie alla validità di questo disco. Il titolo If Not richiama infatti quel "If Not Ecstatic, We Refund" (se non andate in estasi vi rimborsiamo) con cui il sassofonista, compositore, artista e attore Mario Schiano, a cui è dedicato questo CD, aveva intitolato una delle sue composizioni.
È una dichiarazione d'intenti burlesca e vagamente demistificatoria che coglie in pieno la cifra del compianto Mario Schiano, protagonista di primo piano del free jazz italiano sin dai primi anni Sessanta e Settanta, una figura animata da curiosità che continuò a dedicarsi allo studio della musica improvvisata e a perseguire una sua visione della libertà con grande disponibilità verso tutto ciò che sapeva di nuovo, con l'ironia e l'apertura mentale che dimostrò fino alla fine.
L'omaggio è un corollario del progetto Guzman, ideato dal trombettista Olivieri e da Paolo Carradori (amico di Schiano, musicista e giornalista) che con un concerto a Orbetello, nel settembre 2009, celebrarono lo spettacolo di quarant'anni prima, quando Mario Schiano si era esibito alla guida del suo trio nella cittadina toscana.
Oltre a un doppio trio di jazzisti improvvisatori di diverse età partecipa alla festa anche chi con Schiamo suonò più o meno a lungo (Schiaffini, Colombo, Innarella e Nardi) e il disco è corredato da belle note di copertina firmate da Alipio C Neto, da Olivieri e soprattutto da Carradori, che traccia un quadro sintetico, commosso ma ineccepibile della forza umana di Schiano e della sua idea di musica come percorso di ricerca infinita. In effetti dalle vivaci interpretazioni dei suoi brani, ma in fondo anche dai brani originali e estemporanei, trapelano con forza i caratteri della musica di Schiano: una voglia vulcanica di liberarsi da convenzioni troppo strette, l'irriverenza quasi zappiana nei confronti di ogni mito precostituito e la capacità di trovare un punto di incontro tra tradizione popolare, folclore italico (napoletano naturalmente, ma anche sardo) e improvvisazione collettiva.
Il doppio trio - continuatore di una formazione speculare che risale Ornette Coleman - sostiene la tromba (dal timbro vagamente hot) e il sax (dal fraseggio trasognato e una pronuncia vagamente lacyana al soprano) alternando frastagliati contrasti e dolci declivi armonici lungo un repertorio piuttosto diversificato: ci sono vere e proprie canzoni, impro collettive e forme puramente jazzistiche tra cui gli episodi più emblematici sono le due versioni di "Indicazioni contro" e la suite "A Sud".
Visita i siti di Angelo Olivieri e Alípio C Neto.
Valutazione: 3.5 stelle
Elenco dei brani:
01. Indicazioni contro; 02. If Not Ecstatic We Refund; 03. Lover Man; 04. Dicintencello vuje; 05. A Sud; 06. Caatinga; 07. G; 08. DQ; 09. Dadà; 10. Accarezzame; 11. Corale; 12. If Not Ecstatic We Refund; 13. Song.
Musicisti:
Angelo Olivieri (tromba, pocket trumpet); Alipio C Neto (sax tenore, soprano curvo); Silvia Bolognesi (contrabbasso); Roberto Raciti (contrabbasso); Marco Ariano (batteria, percussioni, effetti); Ermanno Baron (batteria); Maria Pia De Vito (voce); Eugenio Colombo (sax soprano, flauto); Pasquale Innarella (sax contralto); Ivano Nardi (batteria, oggetti); Giancarlo Schiaffini trombone.
Stile: Improv
Pubblicato: 13-05-2012
http://italia.allaboutjazz.com/php/article.php?id=8298
Wednesday, September 5, 2012
Angelo Olivieri & Alípio C Neto Doppio Trio (Stuart Broomer - POINT OF DEPARTURE)
If Not: omaggio a Mario Schiano
Terresommerse TSJE1013
Tuesday, July 17, 2012
Angelo Olivieri & Alípio C Neto Doppio Trio (Fabricio Vieira - FREE FORM, FREE JAZZ)
Wednesday, June 6, 2012
Angelo Olivieri & Alípio C Neto Doppio Trio (il Giornale 01 giugno 2012)
«If not ecstatic we refund»: se non andate in estasi vi rimborsiamo. È il titolo di un tema del sassofonista Mario Schiano, qui eseguito due volte da due formazioni diverse. Il disco è stupendo perch´ celebra la memoria di Schiano in modo propositivo con brani scritti da lui, o che lui suonava o gli erano cari; ma ancor più rievocando il jazz informale italiano che Schiano ha letteralmente inventato. Mèntore dell'operazione è il giornalista Paolo Carradori, realizzatori primari i musicisti Angelo Olivieri e Alípio C Neto.
Franco Fayenz
http://www.ilgiornale.it/spettacoli/omaggio_mario_schiano/01-06-2012/articolo-id=590561-page=0-comments=1
Monday, May 28, 2012
Tuesday, May 8, 2012
Angelo Olivieri & Alípio C Neto Doppio Trio
Progetto Guzman – If Not omaggio a Mario Schiano
L´idea del doppio trio ci riporta subito all´idea del famoso Free Jazz diOrnette Coleman, inciso con un doppio quartetto. La musica degli italiani si muove comunque su tutt´altre coordinate rispetto a quella storica incisione.
L´omaggio al sassofonista contralto napoletano passa per l´esecuzione di un paio di sue composizioni, ma anche per il forte feeling che aleggia sulle esecuzioni. I musicisti sono tutti molto coinvolti in quello che fanno e dalle note emerge un senso di lirismo e partecipazione intenso che attira l´attenzione dell´ascoltatore al di là del genere. Fortissimo l´impatto di If Not Ecstatic We Refund, composizione di Schiano.
Gli standard sono un patrimonio del jazz che non si esaurisce mai, ed ecco che c´è Lover Man e poi la musica napoletana, perché no? con Dicintencello vuje cantata da Maria Pia De Vito.
Il messaggio di Schiano è arrivato in decenni di attività a quello che è il jazz italiano con continuità, fino alle esibizioni della Italian Instabile Orchestra, ed ora arriva a questi musicisti che ne riprendono quell´aria di non ortodossia a quella che è l´opinione corrente. Gli standard sono eseguiti in modo irriverente ed i collettivi si esprimono nell´aria di libertà che questa musica è solita esprimere.
Gli intrecci di corde dei due contrabbassi – Silvia Bolognesi e Roberto Raciti e le due batterie – Marco Ariano e Ermanno Baron sono un elemento inconsueto su cui Angelo Olivieri alla tromba e Alipio C Neto al sax tenore ed al soprano curvo dialogano in modo fitto. In alcuni brani ci sono degli ospiti. A parte la già citata Maria Pia De Vito ci sono Eugenio Colombo al sax soprano ed al flauto, Pasqualle Innarella al sax contralto, Ivano Nardi alla batteria e Giancarlo Schiaffini al trombone.
Anno: 2011
02. If Not Ecstatic We Refound
03. Lover Man
04. Dicintencello vuje
05. A Sud
06. Caatinga
07. G
08. DQ
09. Dadà
10. Accarezzame
11. Corale
12. If Not Ecstatic We Refound
13. Song
http://www.musiczoom.it/?p=6800
Angelo Olivieri & Alípio C Neto Doppio Trio
If Not loro
Thursday, March 29, 2012
JAZZWORD REVIEWS - Alípio C Neto / Thelmo Cristovam TRIATOMA INFESTANS
Alípio C. Neto/Thelmo Cristovam
Triatoma Infestans
Creative Sources CS 188 CD
Lol Coxhill/Alex Ward
Old Sights, New Sounds
Incus CD 61
Gianni Mimmo/Harri Sjöström
Live at Bauchhund Berlin 2010
Amirani Records AMRN 026
Unusual to contemplate and difficult to execute without straining, duos involving improvisers playing high-pitched reed instruments unaccompanied are as unique as they are infrequent. Yet the skills, talents and techniques which characterize the three duos here convincingly demonstrate that first-rate playing can arise in this potentially limiting format.
Tellingly, each duo is made up of partners who are distinctly different from one another, making for the necessary tension and distance that must characterize sets such as these. Gianni Mimmo and Harri Sjöström for instance are both soprano saxophonists of about the same age influenced by Steve Lacy. But the similarity ends there. Sjöström was born in Turku, Finland, studied with Lacy among others, composes film music and has played with improv masters such as violinist Philipp Wachsmann and pianist Cecil Taylor. Often working in solo situations, with silence and electro-acoustic timbres, Gianni Mimmo a native of Pavia, Italy, has played with guitarist John Russell and vocalist Jean-Michel Van Schouwburg. Meanwhile on Old Sights, New Sounds; more separates soprano saxophonist Lol Coxhill and clarinetist Alex Ward than choice of instruments. Coxhill, who has worked with nearly everyone in British improv from drummer Roger Turner to pianist Pat Thomas – as well as Lacy –, is 42 years older than Ward, who also plays rock guitar, usually in the company of drummer Steve Noble and bassist John Edwards. Triatoma Infestans’ Alípio C. Neto and Thelmo Cristovam on the other hand, are both Brazilian. But besides improvising on C-melody saxophone here, Cristovam also plays trombone and trumpet, studied physics and mathematics, researches among other facets, psychoacoustics, phonography and computer music and works with artists, poets, filmmakers, writers, engineers, animators and game developers. More of a full-time musician, Neto who now lives in Rome, has recorded with, among others, violinist Carlos Zíngaro, guitarist Scott Fields and trumpeter Herb Robertson.
Although Neto is also involved with a synthesis of Hard Bop and Free Jazz, Triatoma Infestans is a nearly 42 minute slab of uncompromising Free Music, perhaps relating more closely to Cristovam’s interests. Certainly unison harmonies and showy reed glossolalia aren’t heard among this collection of multiphonic squeaks, friction-laden split tones and blurry and chunky textures. Although glissandi and sibilant honks are sometimes present much of this dual fantasia is also concerned with clear air blowing and framed single notes, divided between the C-melody’s growly textures and the soprano’s staccato reed bites. Frequently layered so both horns’ output swells into circular breaths, the minimalist interface also encompasses air leaks, sniffs and clicks, plus a combination of key percussion, horn body smacks and tongue slaps. With a mid section of vocalized cries and altissimo yelps, a longish pause ushers in the final variants where Cristovam’s horn turns to splintered triple-tonguing while Neto’s outward breaths take on foghorn-like properties. Eventually the garbled polyphony divides with one man braying a gravelly undercurrent and the other weaving a skein of affiliated, higher-pitched tones, which in this context appear lyrical. Finally a single split tone indicates the ending.
Recorded significantly on the sixth anniversary of Lacy’s death, Mimmo’s and Sjöström’s live session is, in contrast, divided into nine heart-felt instant compositions. Still the vibe is anything but solemn, with the two joking among themselves, to the audience, and with a whole minute on “Facing the Distance” given over to Sjöström discussing the benefits of playing with Italian coffee cups. Down to business, the two knit a multiphonic narrative eventually trading in altissimo squeaks for mid-range expressiveness. That one exposition is filled with abstract vibrations while the other seems to reference a dawdling “Home on the Range” recap points out their contrasting styles.
This lyrical/strident contrast is exhibited throughout the recital, although neither saxophonist appears to stick to either role. On “Tag-soup” for example, joint tootling soon gives way to connective arpeggios and latterly to tremolo peeping from one and legato blowing from the other. Although reed-biting friction is still obvious by the finale, enhanced tonal coloration allows both to shift midway to more swing-based interaction. There’s a similar modus operandi on “Twin Constellation”, when the two aurally scrutinize various timbres with tongue slaps, tremolo pitches and juddering sound flashes. Each man’s cries may be irregular and rubato, but they balance one another. Multiphonic intersections involving buzzing friction again foreshadow flutter tongued, but lyrical ramifications on “Threshold Song”. While cooperation completes the interlude on the final “Spirals” the two do exactly as the title suggests: winnowing and echoing lines at one another. For a climax, one saxophonist squeaks in dog-whistle territory, while the other methodically outlines the scale, coloring the exercise with doits and intense vibrations.
Detached textures and juddering oscillations are the order of the day on Old Sights, New Sounds, although interludes of legato harmony appear on the seven improvisations as well. Like the sounds on the other CDs, it’s often difficult to tell one reed from the other, or even from other instruments.
“Pull Back” for instance features near- tárogató slurs, likely from Coxhill. that are subsequently harmonized with Ward’s shill glissandi to create a series of burbling and burping buzzes plus sprinkles of altissimo peeps. As the pitch becomes harder and tauter, the soprano saxophonist appears to be duetting with himself, as the clarinetist’s tongue flutters add a third voice. It’s probably Coxhill who exhibits a reed-shedding kazoo-like tone on “Back Story” as free-floating tones from Ward pitchslide into a round robin with the other reedist. As the saxophone’s vibrations accelerate to pinched whistling, clarinet tones downshift to throat-bursting growls until both harmonize. Elsewhere, as on “Slug Line” the counterpoint is more atonal. Coxhill’s rough circular breathing sharply swerves from Ward’s baby chick-like peeps, until both reed runs becoming more pressurized and disconnected through the use of finger vibratos and overblowing.
With few resorts to chromaticism, linearity and lyricism, the three duos manage to keep improvisations involving similarly pitched reeds constantly interesting whether as one track or a series of segmented explorations. Each deserves attention.
--Ken Waxman
Track Listing: Old: 1. Establishing Shot 2. Back Story 3. Angle On 4. Slug Line 5. Tight On 6. Pull Back 7. Dissolve
Personnel: Old: Lol Coxhill (soprano saxophone) and Alex Ward (clarinet)
Track Listing: Triatoma: 1. (41.43)
Personnel: Triatoma: Alípio C Neto (curved soprano saxophone) and Thelmo Cristovam (C Melody saxophone)
Track Listing: Live: 1. Introduction 2. Tag-soup 3. Uncovered-pointed 4. Curtain and Beyond 5. Threshold Song 6. Twin Constellation 7. Lied 8. Elliptical 9. Facing the Distance 10. Spirals
Personnel: Live: Gianni Mimmo and Harri Sjöström (soprano saxophones)
December 20, 2011